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SIGARETTE (le prime di una giornata) |
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Non so quante sigarette mi illuminano la via dei giornali ogni
mattina. Si avvicina il pranzo. Se riesce lungo, la sigaretta ne
ritma i tempi secondo pause insigni, riaccensioni sagge del
misterioso focherello che arde nel sangue con l'ossi-emoglobina.
Capita sempre che si offenda un cuoco. Mi scuso lusingandolo: la
patina del fumo serve da intercapedine fra il mio gusto troppo
intenso e la sua arte troppo sopraffina.Se il cuoco è un familiare,
la giustificazione è prontissima inconfutabile santa: e chi ti dice
che non sia proprio la sigaretta il pretesto per una sana e
indispensabile ginnastica polmonare ? Si tace degli stimoli mentali.
Quelli io so tenermeli segreti. La sigaretta mi arde tra le dita
come una fede. E non si offende mai...". La Repubblica 31/10/92
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